Il libro Verde relativo alla revisione dell’aquis comunitario in materia di consumatori parte dalla constatazione che la maggior parte delle direttive in materia carattere prescrittivo piuttosto che di principio. La maggior parte di esse non risponde più appieno ai requisiti dei mercati odierni in rapida evoluzione e non tiene conto del ruolo crescente della tecnologia digitale e dei servizi digitali (ad esempio lo scaricamento di musica) che sollevano questioni controverse in materia di diritti di uso di contro alla vendita di beni fisici.
Queste nuove tipologie di transazione (ad esempiole aste online) non sono coperti dalla legislazione a tutela dei consumatori. Le aste on-line sono un valido esempio di tale fenomeno. La direttiva sulle vendite a distanza, ad esempio, che è stata preparata prima della recente espansione del commercio elettronico, consente agli Stati membri di esentare le aste. Come è confermato dalla valutazione delle normative nazionali, il diverso uso fatto di questa opzione normativa da parte degli Stati membri crea una frammentazione ed ha portato a un aumento delle denuncie dei consumatori in relazione a queste aste online.
Libro verde, la Ue si propone di accrescere la fiducia dei consumatori nel mercato unico europeo grazie a una normativa chiara e semplice che stabilisca i loro diritti, permetta scelte sicure e garantisca un’adeguata protezione in caso di difficoltà
Si propone di ricercare norme più chiare sulle modalità di restituzione di un bene acquistato che ora variano notevolmente da uno Stato membro all’altro. Si punta inoltre a mettere in opera norme comuni sul diritto di recesso e sui costi di restituzione delle merci e disciplinare con chiarezza la durata del ‘periodo di riflessione’, entro il quale il compratore ha il diritto di ritornare sulla sua decisione e restituire il bene acquistato”. Va precisato tuttavia che già ora il consumatore europeo gode di una serie di diritti, ma resta una situazione di forte frammentazione normativa che di fatto riduce i diritti dei consumatori nelle transazioni transfrontaliere.
Il particolari le norme comuni dovrebbero essere quelle relative al diritto di recesso e ai costi di restituzione delle merci (attualmente le disposizioni variano dalla gratuità per il consumatore all’obbligo di sostenere tutti i costi). Occorre perciò che vengano adottate norme comuni per la semplificazione dei rimedi in favore dei consumatori. Attualmente una riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto sono invocabili solo nel caso in cui la riparazione o la sostituzione siano impossibili o sproporzionate. Per i consumatori è difficile, specie a distanza, giudicare se sia fondata o meno l’affermazione del venditore che considera sproporzionato un determinato rimedio. Il Libro verde prospetta l’ipotesi di un sistema che dia ai consumatori la possibilità di scegliere tra i rimedi. Prevista anche una normativa comunitaria che disciplini con chiarezza la questione del cosiddetto “periodo di riflessione” entro il quale l’acquirente ha il diritto di tornare sulla sua decisione e di restituire il bene acquistato. Nuove questioni devono essere affrontate, ad esempio l’opportunità di estendere a determinati servizi le garanzie e i diritti che valgono per i prodotti (chi acquista un CD in un negozio gode di una garanzia, chi scarica musica da Internet no). Occorrono anche norme più chiare che pongano fine all’incertezza creata dall’esenzione per i “beni usati venduti in un’asta” prevista dalla vigente direttiva 1999/44/CE su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo.
Avv. Carla Di Lello